La bellezza scultorea di Lunia

di GIOVANNA STRANO

Amedeo Modigliani è ricordato per la sua personalità seducente ed elegante, inquieta e disinvolta. Ha saputo creare uno stile unico e inconfondibile, scandito soprattutto da presenze femminili, tutte ritratte con il collo lunghissimo, stretto e affusolato.

Per Modigliani il collo è sinonimo assoluto di sensualità e seduzione. Nel tracciare quelle linee flessuose il pittore si ispira ad alcune forme dell’arte primitiva africana, alle sculture di Brancusi e ai classici del Rinascimento come Parmigianino e Botticelli.

Il suo ideale di donna ha tra i requisiti sicuramente la bellezza, ma si eleva verso orizzonti più elevati, quasi spirituali, distaccandosi dalla realtà di tutti i giorni.

Lunia Czechowska è un’amica di famiglia di Léopold Zborowski, mercante d’arte e mecenate di Modigliani, e della moglie di lui, Hanka. A lei il pittore dedica numerosi ritratti.

Zbo è originario di Cracovia e arriva a Parigi subito prima della guerra, nel giugno 1914. Utilizza la propria conoscenza nel campo della letteratura e della pittura per cercare incisioni e libri dimenticati, rivendendoli a mercanti e collezionisti. L’amica Lunia è moglie di un connazionale che si trova a Parigi in attesa di partire per la guerra.

Modigliani è attratto dalla figura slanciata di Lunia e realizza un primo disegno che le regala prontamente, quindi la invita ad andare a posare per un ritratto il giorno seguente nel suo atelier.

Lei è impressionata dalla semplicità e dall’aspetto nobile del pittore e ottiene dal marito il permesso di posare per un ritratto. Tra i due si instaura una profonda amicizia.

Quando Lunia posa per il primo ritratto è molto nervosa.

Modì non sembra prestarle molta attenzione mentre realizza l’opera, le parla in italiano e le racconta della sua patria.

Lunia e Amedeo si frequentano intensamente. Passeggiano per i giardini di Luxembourg, vanno al cinema.

Il ritratto al quale lei è particolarmente legata è quello del 1919 dove è ritratta di profilo, con il collo esageratamente stirato.

Zbo vende il ritratto per 27 franchi a un collezionista olandese.

 

Brano tratto dal romanzo “Parlami in silenzio Modì”:

La visione di Lunia, in quel momento, mi diede la stessa impressione. Era una donna bellissima.

La purezza della sua anima la innalzava a livelli di spiritualità mai toccati prima e riusciva a comunicare con gli altri solamente attraverso il suo incedere, le movenze, la sua vicinanza.

Se solo fosse stato possibile, se avessi avuto tempo, avrei sperato, avrei creduto in un miracolo.

La dipinsi nella stessa posa di Nefertiti, con la statuarietà di una regina.

Ma Lunia rappresentava una regina senza re, senza castello, piena di una ricchezza interiore estrema.

Il quadro era quasi finito, eppure non resistetti, cedendo all’istinto di avvicinarmi a lei, fingendo che non fosse ancora pronto.

«Lunia» la accarezzai sul collo, leggermente, come si sfiora una statua. Sentii il calore della pelle fluire attraverso le mie membra. Lei mi guardò ferma, poi chiuse gli occhi.

Le lunghe ciglia si inumidirono.

Tremò di un respiro profondo. Ansimò con le palpebre socchiuse:

«Ti prego, non infrangere il sogno».

Non udii, non volli ascoltare.

Mi avvicinai ancora, in un moto irrefrenabile e le mie labbra furono sulle sue, delicatamente.