A 69 anni libera da impegni di lavoro , con tanti progetti ancora da realizzare, viaggi, mostre d’arte, e tanta voglia di vivere appieno i miei giorni in libertà, mi sono trovata all’improvviso a scontrarmi con una durissima realtà. A mio marito viene riscontrato un calcinoma faringeo.
Il mondo mi è crollato addosso ma subito ho capito che dovevo essere molto forte per supportare lui nel doloroso cammino.
La prima cosa che mi sono chiesta è stata come potevo fare per aiutarlo e la risposta mi è venuta da dentro. Ed è stata quella di essere sempre presente ad ogni fase della cura della malattia, anche se il tutto si è svolto nel doloroso periodo del COVID dove ogni cosa era resa ancora più complicata. Non potevo entrare in ospedale ma lui sapeva che io ero li fuori ad aspettarlo. Così sono passati 30gg di Radioterapia ed ogni giorno quando usciva provato da quella difficile esperienza e trovava il mio sorriso ad accoglierlo, il suo viso si distendeva e si tranquillizzava.
Ma il peggio è arrivato quando purtroppo il medico ci ha comunicato che tutto era stato inutile e si doveva procedere all’operazione di Laringectomia. Con molto tatto ma con fermezza ci ha spiegato come si sarebbe svolta, le difficoltà relative alla deglutizione e la voce. Ancora una volta insieme e uniti abbiamo affrontato anche questa prova. Io però consona delle difficoltà che avrebbe dovuto affrontare ho cercato di darle sicurezza rassicurandolo che vista la sua volontà, coraggio e intelligenza ce l’avrebbe fatta a superare tutto e vincere.
Ho programmato con lui cosa avremmo fatto dopo l’operazione. Prima cosa avremmo cercato una Logopedista che l’avrebbe seguito a casa e gli avevo assicurato che me ne sarei occupata subito e questo sicuramente gli è servito per sentirsi più sicuro.
Il consiglio che mi sento di dare a chiunque si trovi accanto ad un operato di Laringectomia è dare sicurezza fargli sentire che può contare su di te e naturalmente amore e comprensione.
ln effetti, per fortuna, nella ricerca, ho conosciuto la Dottoressa Zurlo Valeria che con molta comprensione e tanta professionalità ha acconsentito di seguirci appena mio marito fosse tornato a casa.
Le difficoltà da affrontare sono tante, prima cosa, dato che inizialmente il cibo deve essere fluido, ci si interroga che cibo si può preparare, poi non basta bisogna renderlo almeno piacevole e non sempre lo stesso. Poi bisogna dare coraggio quando si presentano le difficoltà della deglutizione, perché anche questa fase è difficile. E qui devo dire di aver avuto un valido supporto da parte della dottoressa dandomi delle idee geniali per il cibo e supporto tecnico per risolvere i problemi di mio marito.
Ma poi le cose sono precipitate, sono sorte tantissime complicazioni, mio marito è rimasto in sala di rianimazione per tre settimane. Il COVID imperversava ed io dovevo rimanere in casa ad aspettare le informazioni quotidiane dei medici via telefono. Il non poter stare vicino ai tuoi cari nella sofferenza è la cosa più atroce che ci possa essere.
Ma per fortuna anche in questa fase non mi sono sentita sola, la dottoressa è rimasta sempre in contatto con me e questo mi ha confortata. Soprattutto ero certa che se mio marito fosse riuscito a tornare a casa avrei avuto ancora il suo valido supporto.
Così è stato. Tutto è andato per il meglio mio marito è tornato a casa, ora superato il problema della deglutizione prosegue le sedute per l’educazione alla voce. lo naturalmente partecipo attivamente alla sua rieducazione vocale presenziando alle sue sedute e seguendolo negli esercizi quotidiani affinchè tutto vada per il meglio, i risultati stanno arrivando, oramai i nostri giorni sono abbastanza di vita normale.